lunedì 6 dicembre 2010

Hai mai sentito quando la tua anima sorride?

A me capita spesso. Quando un gatto mi struscia il muso contro il viso e poi si infila contro il mio petto, quando la mia micina mi mordicchia il naso, quando Luce si siede sul divano e non c’è più posto nemmeno per il telecomando, quando guardo i miei tatuaggi e penso al significato profondo che hanno per me, quando entro nel mio podere e ringrazio con le mani unite davanti al petto, quando mi guardo allo specchio e mi vedo un po’ più giovane di ieri, quando non mi ricordo se una cosa l'ho sognato oppuro l'ho vissuta, quando ti guardo sorridere con la testa gettata indietro, quando massaggio le ascelle al ratto Piantuk, quando la puzzola Chanel corre per casa terrorizzando tutti, quando vedo mio papà vestito da vigile, quando mi accorgo che più scrivo e più ho voglia di scrivere, quando sfioro con gli occhi dell’immaginazione i tuoi avambracci spettacolari, quando piango perché amo troppo, quando mi accorgo che ho la vita che desideravo quando avevo sei anni, quando mi accorgo che mi sento sola ma alla fine non è poi così male, quando penso che ogni giorno è un mistero, quando mi innamoro ogni giorno della vita, quando rido e non so neanche io perché.

giovedì 26 novembre 2009

Zooantropologia: rapporto uomo animale/bambino

E’ necessario definire prima di tutto cosa intendiamo per “relazione tra essere umano e animale” secondo la visione zooantropologica. La prima caratteristica che definisce questa relazione, è la presenza di due identità, due soggetti di specie diversa. Da una parte l’uomo, dall’altra l’animale, riconosciuto a tutti gli effetti, nelle sue qualità di soggetto, accogliendone la fondamentale differenza (definita in zooantropologia “alterità”) dall’ umano. Se ci poniamo da osservatori nei confronti delle relazioni tra uomini e animali, ci accorgiamo che ci sono dei rischi da evitare proprio nel ruolo che riconosciamo all’animale. Dobbiamo sempre fare attenzione a non proiettare sull’animale caratteristiche umane (antropocentrismo), a non considerare l’animale una cosa (reificare) così come dobbiamo fare attenzione a non considerare l’animale stereotipandolo in qualche modo. 3 semplici esempi. Proiettare sull’animale lo status di “figlio sostitutivo”; reificare un animale, aspettandosi da lui una qualche performance (cane da guardia); considerare l’animale non come essere con spiccate caratteristiche di peculiarità con cui facciamo esperienza diretta, ma la percezione dell’animale attraverso modelli e stereotipi, idee e icone ( favole, fumetti, personaggi dysneyani, personaggi televisivi come il cane poliziotto Rex).
Proprio nel riconoscimento del valore della diversità e sulla valorizzazione delle attitudini, risiede la potenza di questo approccio.

L'amore che dai è l'amore che resta..

Cristina (un animale specialissimo che ora vive qui, salvata dai cacciatori) crescerà e quello che ho imparato dagli animali è che la loro condizione di benessere, dipende dal poter esprimere la loro natura (non sono compresi i cani per cui le cose stanno diversamente), ma qui parliamo di un animale molto particolare e "avrebbe dovuto essere" selvatico. Cristina vive in famiglie/branchi. Avrà bisogno di riprodursi. Quello che mi fa uscire di testa è che non sia prevista una destinazione che non sia "da carne" per questi animali. L'amore che io provo per Cristina non è di possesso...è di stima e amore al di là di me. Il dono di vederla crescere e scoprire come "perlustra" il mondo, è impagabile. Lei mi ha fatto questo regalo. Io voglio offrirle una vita degna di essere vissuta, piena e felice. Perchè gli animali sono felici o infelici...esattamente come noi. Questo voglio per Cristina! Vorrei per lei una bella fattoria zooantropologica dove sia possibile anche osservare e scoprire quanto sono speciali questi animali se fatti vivere in una condizione di benessere. Io ho imparato questo dalla vita con gli animali, amore incondizionato. Per me "l'amore che dai è l'amore che resta"...e gli animali sono maestri assolluti in questo. Grazie infinite. Ora scendo a portarle il latte con i biscotti, mela, banana, noci, ghiande...tante ghiande!
Myriam

Animali a Cascina Myriam

Gli animali (circa 140), vengono allevati seguendo i principi di questa disciplina: capre, pecore, nandù sudamericano, puzzola americana, conigli nani, conigi ariete, conigli giganti, cavie peruviane , ricci africani, oche, anatre mute,pavoni, gerbilli, cicillà, canarini, pappagalli, cani della prateria, galline (ovaiole, francesine , silk o moroseta, Brahma, Nagasaky, Modenesi, Livornesi, Combattente Inglese moderno Valdarno, Phoenix Shokuku,, Orpington, Ko-Shamo..), cani... le fantastiche cocincine nane e molti gatti. Crescono con noi e socializzano tra loro fin da piccoli.